In Tanbo non sei un semplice giocatore: sei il custode di una risaia giapponese, un piccolo appezzamento immerso nella quiete di Niigata. Qui ogni semina è un atto di equilibrio, perché insieme al riso prosperano anche i serpenti sacri che ne influenzano la crescita. Troppi, e il campo sfugge al controllo. Troppo pochi, e il raccolto perde forza.
Il cuore del gioco è un mancala trasformato in strategia moderna: ogni mossa ridisegna il flusso della plancia, apre nuove possibilità, crea tensioni sottili tra espansione, controllo e tempismo perfetto. In due giocatori, ogni scelta è una risposta all’altro — un duello silenzioso fatto di intuizione e piccoli ribaltamenti.
Tanbo è veloce, elegante e sorprendentemente profondo. Una partita tira l’altra perché il campo cambia continuamente, e ciò che ieri era un vantaggio oggi diventa un rischio da gestire.





