Un crocevia, un autunno del 1600, e un Giappone che può essere unificato… oppure spezzato per sempre. Sekigahara – The Unification of Japan è un gioco da tavolo strategico per 2 giocatori dove la battaglia non è solo “chi ha più truppe”, ma chi riesce a farle combattere davvero. Perché in questa campagna le alleanze scricchiolano, i clan dubitano e il tradimento può arrivare nel momento peggiore.
Ti muovi lungo le grandi strade del Giappone feudale, tra castelli, centri di potere e punti chiave da controllare, con una sensazione costante: non sai mai fino in fondo cosa l’altro stia preparando. I blocchi sul tabellone nascondono informazioni, il fronte è sempre “leggibile” a colpo d’occhio, ma le intenzioni restano nell’ombra. È un wargame che ti chiede nervi saldi, pianificazione e sangue freddo.
Niente dadi.
L’incertezza vive in carte, lealtà e bluff.
La magia sta nel cuore del sistema: zero dadi. Le carte non sono solo eventi: rappresentano lealtà e motivazione, e senza la carta giusta un’armata può letteralmente rifiutarsi di entrare in battaglia. Questo trasforma ogni scontro in un duello psicologico: schieri, nascondi, minacci, e quando il combattimento scatta diventa una sequenza tesa di deploy dai tuoi stack, dove una defezione può ribaltare tutto in un attimo.
E poi c’è la pressione del tempo: la campagna è breve, compressa, “storicamente credibile” e perfetta da vivere in una seduta. La tua legittimità (e quindi la tua mano) cambia con il controllo dei castelli, certe scelte ti consumano, altre ti fanno crescere, e ogni settimana ti costringe a decidere: supporto questo fronte o ne abbandono un altro? In questo gioco da tavolo per 2 giocatori, il vero colpo di genio è vincere la guerra… senza dover combattere tutte le battaglie.





