Una leggenda tatara racconta che Batu Khan, nipote di Gengis Khan, portasse sempre con sé un gioco da tavolo segreto, da giocare prima della battaglia per entrare nel “mood” giusto. Quel gioco, dice la tradizione, era probabilmente Jarmo: un gioco da tavolo astratto per 2 giocatori dove non servono eserciti… serve concentrazione, occhi aperti e la capacità di vedere due mosse avanti.
Al tavolo comandi i tuoi arcieri in una sfida che è metà corsa e metà scontro: l’obiettivo è arrivare nella prima riga dell’avversario con più pezzi possibile. Sembra una missione diretta, ma la strategia vera sta nel capire quando spingere e quando fermarti, quando aprire varchi e quando chiudere linee, perché ogni avanzata crea nuove vulnerabilità.
Non è una corsa: è scegliere dove far inciampare l’altro.
Le catture sono immediate e spietate: se entri su una posizione occupata dal nemico, lo rimuovi dal tabellone. E qui nasce la parte più “cattiva” di Jarmo: alcuni pezzi che hanno già catturato diventano importanti per regole speciali (il gioco ti costringe a ricordare, leggere e sfruttare ciò che è successo prima). È un gioco da tavolo strategico che premia chi osserva davvero e non gioca “a istinto”.
La partita finisce quando un giocatore porta tutti i suoi arcieri non catturati nella riga finale dell’avversario, poi si fa il conto: vince chi ha più punti. In pratica: non basta arrivare, devi arrivare bene e con i pezzi giusti. È un astratto teso, elegante e soddisfacente, perfetto se cerchi un gioco da tavolo per 2 giocatori che ti faccia sentire “duello” senza bisogno di mille regole.
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